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Punta Palascia a Otranto: il luogo più orientale d’italia

Alla fine del tacco dello stivale italiano e appena sotto Otranto, sulla costa est dell’Adriatico si trova Punta Palascia. Una piccola punta sul mare che divide lo Ionio dall’Adriatico e che rappresenta il luogo più orientale d’Italia.

Il suo faro appartiene all’elenco dei cinque fari del Mediterraneo tutelati dalla Commissione europea. Proprio per la sua posizione, l’alba del primo giorno dell’anno è la più precoce, e i cittadini di Otranto vi festeggiano la notte di San Silvestro per godere del privilegio di essere i primi ad ammirare il sorgere del sole del nuovo anno.

Dotato di una stazione meteorologica riconosciuta dalla Organizzazione Meteorologica Mondiale, Punta Palascia è classificata come Sito di importanza comunitaria e rientra nel Parco Naturale Regionale di Santa Maria di Leuca.

Il Faro di Punta Palascia

Costruito nel 1869 sui ruderi della vecchia torre Palascia, una delle torri di avvistamento costiere, oggi è sede dell’Osservatorio sugli ecosistemi mediterranei dell’Università del Salento e richiama studiosi e interessati alla Cultura ecologica facendone un posto di incontri unico col il suo Museo multimediale.

Il Museo

Gli spazi del Museo sono aperti a mostre e manifestazioni culturali che trattano della natura e dell’evoluzione della flora e fauna del Mediterraneo. Piazzato all’estremo della rupe che domina il mare, per segnalarne la presenza alle navi in transito, si staglia in mezzo ad una natura selvaggia in un ambiente incontaminato, e domina una costa ripida con uno specchio di mare molto apprezzato dai sub.

Le escursioni

Inserita tra gli itinerari più battuti per le escursioni, Punta Palascia è uno dei punti di arrivo di un percorso che parte da Masseria Orte verso la vecchia Cava di bauxite. Un itinerario che costeggia il litorale e attraversa un boschetto verso il laghetto della Cava; da qui attraversa la pineta costeggiando i canaloni e prosegue lungo la parallela della provinciale per Porto Badisco, fino ad una rampa dalla quale si scende verso il Faro.

Il meccanismo del Faro

Il suo meccanismo, che regola l’intermittenza del fascio di luce ogni cinque secondi, come convenuto dagli accordi sui fari, va caricato manualmente con cento giri di manovella ed è di grande precisione. Il vecchio lume a petrolio è stato sostituito dall’elettricità, ma, all’occasione, pare possa ancora funzionare.

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