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Antica mappa del Salento

Salento in bianco e nero: storia e origini di una terra straordinaria

Il Salento è probabilmente una delle terre più affascinanti d’Italia.

Il Salento: preistoria, miti ed eredità orientali

È in tutto e per tutto espressione delle tradizioni più ancestrali del Sud Italia e della Puglia in particolare, ma allo stesso tempo è una terra che ha sempre strizzato l’occhio all’Oriente, sin dalla sua storia più antica.

Nella preistoria, precisamente nel Neolitico, le terre del Salento erano già abitate dall’uomo, come testimonia il ritrovamento archeologico presso la Grotta dei Cervi a Porto Badisco, una località nei pressi di Otranto.

Anche se la leggenda dà ai Cretesi (quindi Greci) l’onore di aver fondato la città di Lecce, il Salento fu per lungo tempo abitato da un’altra popolazione indoeuropea molto importante, i Messapi. Questo popolo, con il tempo, divenne molto avanzato tecnologicamente, per via delle ottime tecniche agricole e  per l’allevamento di cavalli. I Messapi sono soprattutto famosi per aver dato i natali al poeta naturalizzato romano Ennio, nato nella località di Rudiae e sempre fiero dei suoi “tria corda”, ovvero tre cuori: messapico, greco e romano.

Sin dall’VIII secolo a.C. i greci avevano comunque fondato moltissime città importanti, come Gallipoli, Taranto e Otranto: quest’ultima fu resa celebre ed immortale quasi 2.000 anni dopo (nell’Alto Medioevo) dal cosiddetto Mosaico di Pantaleone, un mosaico che raffigura personaggi allegorici sull’Albero della Vita e che abbellisce il pavimento della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Otranto. Questo mosaico, di chiarissima impostazione bizantina, è testimone del legame che il Salento ha sempre avuto con le terre d’Oriente, non solo con la Grecia, ma anche con l’attuale Turchia e le terre dell’Impero Romano d’Oriente.

Il Salento ai tempi dell’antica Roma

Sempre al tempo degli antichi Romani, ancora in ambito letterario, le terre di Puglia suscitarono interesse anche nel commediografo Gneo Nevio, che scrisse addirittura una commedia palliata (cioè di ambientazione greca) intitolata “Tarentilla”, cioè “La giovane Tarantina”.

Roma fu implicata con la Puglia e per via delle questioni commerciali, soprattutto per i grandi traffici con l’Oriente che si svolgevano dal porto di Brindisi, che fu anche la prima città ad essere raggiunta da una via consolare, la via Appia, realizzata nel 312 a.C. da Appio Claudio Cieco censore. Grazie alla guerra Tarantina contro Pirro, inoltre, il Salento divenne ufficialmente una Provincia Romana, con oneri e onori che questo status offriva.

Dopo la caduta dell’impero romano, il Salento venne abitato da popolazioni barbariche quali i Goti e i Longobardi, e in seguito colonizzato dalla stessa Bisanzio. Dal punto di vista linguistico, in Salento vi è una minoranza (ormai quasi estinta) di parlanti “griko”, un dialetto direttamente derivante dal greco e oggi tutelato grazie alla legge sulle minoranze linguistiche varata nel 1999.

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