Bandiera Arancione nel Salento: scopri il borgo di Specchia
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Tra i segni particolari sul suo passaporto, oltre a “bellissima”, c’è anche l’annotazione che fa parte del club dei borghi più belli d’Italia. Se questo non bastasse a confermare il prezioso valore di questa località Bandiera Arancione nel Salento, Specchia ha altri assi nella manica: vanta anche il riconoscimento come Gioiello d’Italia ricevuto nel 2013 e migliore destinazione rurale emergente del Progetto Eden, ricevuto nel 2007.
Mai così tanti riconoscimenti sono stati più meritati
É interessante dal punto di vista paesaggistico perché situata su una piccola altura coltivata ad ulivi. Divisa in terrazzamenti delineati da muretti a secco, è caratterizzata dalla presenza di pajare, le tipiche costruzioni rurali presenti in questa zona.
I siti d’interesse artistico e culturale
Altrettanto importante dal punto di vista architettonico per i numerosi monumenti e siti di interesse, partendo dal Castello Risolo, edificato nel 1500 e trasformato in dimora signorile nel Settecento, passando per i numerosi palazzi edificati tra il Cinquecento e il Settecento, come Palazzo Balsamo, Palazzo Teotini, Palazzo Ripa e finendo con le numerose architetture religiose.
Anche in questo caso l’elenco è lunghissimo: degna di nota è la chiesa madre, dedicata alla Presentazione della Beata Vergine Maria, con l’abside in pietra leccese finemente intagliata, l’altare dell’Annunziata in ricco stile barocco, i pilastri della facciata stuccati alla veneziana e gli archi trionfali decorati con motivi floreali. Bellissimi anche la chiesa e il convento dei Francescani Neri con rifiniture gotiche, la Chiesa dell’Assunta di gusto barocco e la chiesa e il convento dei Domenicani.
Il fiore all’occhiello
Anche sul fronte archeologico Specchia non delude e offre un’esperienza unica: una visita ai frantoi ipogei, importante testimonianza della vita economica e sociale del Salento.
Realizzati sotto il livello del suolo per la minore spesa rispetto a una costruzione in alzato, per la facilità dello scarico delle olive e per la temperatura più elevata che impediva la solidificazione dell’olio, alcuni dei numerosi frantoi che si trovano sotto le stradine del centro storico sono stati riqualificati e resi fruibili al pubblico che ha l’opportunità di ammirare le macine di pietra, i torchi per la spremitura e le vasche per la decantazione e la raccolta.