Itinerario naturalistico all’Oasi delle Cesine
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Il Salento non è caratterizzato solo dallo splendido mare, ma anche da altre attrattive; una di queste è l’Oasi naturalistica “delle Cesine”, nelle vicinanze di Otranto.
Questa oasi che è stata istituita nel 1978 è gestita dal WWF. Il suo nome, Cesine, deriva da “segine”, in epoca medioevale nome di un borgo, ma nella parlata locale significa anche “zona incolta”. All’interno di questa splendida oasi naturalistica, oltre alle visioni della fauna e della bellissima flora, si possono effettuare anche delle visite in un’antica masseria che ha la funzione di un “museo didattico”.
Le Cesine di un tempo
Diversi anni fa le Cesine si presentavano come una vasta palude, che faceva parte di una zona più ampia che iniziava a nord della città di Brindisi ed arrivava fino ad Otranto, confinando con il mare e dalla parte opposta con il comune di Vernole.
La zona delle Cesine veniva considerata “malsana” in quanto molto frequentata dalla zanzara “anopheles”, che causavano gravi problemi per la salute delle persone. Anche la coltivazione in queste zone non era consigliata. La zona delle Cesine venne poi bonificata basandosi sia sulla canalizzazione che sull’impianto di specie arboree. Nell’ambito della riforma “Fondiaria” che fu attuata negli anni ’50 dello scorso secolo, la regione Puglia divenne proprietaria di 350 ettari di terreno, mentre altri 300 ettari, dopo il loro frazionamento furono dati a chi aveva provveduto alle opere di bonifica.
Nel 1971 inizia l’opera di sensibilizzazione verso quest’area, ed anche grazie alla grande attività in questo senso del WWF si arrivò alla creazione dell’Oasi Naturalistica come si vede oggi con il suo habitat e la sua complessa biodiversità.
Flora e fauna alle “Cesine”
La superfice boschiva dell’Oasi è essenzialmente pineta dove si trovano sia il pino domestico che quello d’Aleppo. Nella macchia non mancano comunque altri alberi come il cipresso e il pino marittimo.
Nella zona nord ci sono anche delle foreste di lecci e querce. Non manca la tipica macchia mediterranea, con il cisto, il timo, il lentischio e l’erica pugliese, tipica di queste zone come la santoreggia pugliese, tutti arbusti di vegetazione “bassa”.
Per quanto riguarda la fauna presente nell’oasi, si trovano numerosi tipi di farfalle, coloratissime, come il Macaone e la Vanessa del Cardo, ma anche anfibi, come la Rana di Uzzel ed il Rospo Smeraldino, che si sentono particolarmente gracidare di notte nel periodo primaverile.
Tra gli uccelli che nidificano in questa zona, anatre, alzavole, codoni, marzaiole e cinciallegre. Tra i mammiferi sono presenti il tasso, la faina e la volpe.