La Storia del Capoluogo Salentino: scopri le origini di Lecce
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La città simbolo della bellezza storica ed architettonica del Salento è senza dubbio Lecce.
Tracce dell’antica Roma
Le origini di Lecce risalgono certamente all’epoca messapica, se si tiene conto delle tombe e delle vestigia delle mura ritrovate e oggi conservate nel “Museo Provinciale Sigismondo Castromediano“.
Era nota prima come Sybar, cioè la città della lupa, e poi come Lupiae nel II a.C.: non stupisce dunque che il simbolo della città, raffigurato nello stemma posto sul pavimento della centrale Piazza Sant’Oronzo, veda la presenza di un lupo ai piedi di un leccio.
Ben presto arrivarono i romani sotto il cui dominio Lecce vi rimase per ben cinque secoli: tra le testimonianze più eclatanti della loro presenza c’è il bellissimo Anfiteatro Romano risalente al II d.C. presente in Piazza Sant’Oronzo.
Il Rinascimento leccese
Con la caduta dell’Impero, Lecce subì numerose dominazioni che portarono presto alla sua decadenza, dagli slavi ai longobardi fino ai saraceni che però, intorno all’anno 1000, furono scacciati dai normanni che riportarono prosperità alla città.
Con Roberto il Guiscardo Lecce divenne contea, dando inizio ad un periodo fiorente che culminò con il regno di Carlo V in poi, quando la città si sviluppò fino a diventare il gioiello del barocco salentino: furono ad esempio edificati il Duomo e l’omonima piazza, il Castello e l’Arco di Trionfo (l’attuale Porta Napoli) dedicati a Carlo V fino ad arrivare alla simbolica Colonna di Sant’Oronzo con in cima la statua del santo benedicente la città.
Dopo i tumulti legati alla resistenza di Lecce contro gli austriaci, nel pieno dei moti carbonari del 1821, la città post-unità d’Italia si sviluppò in un continuum al di fuori delle mura, facilitato dal 1927 in poi con il distaccamento di Lecce dalle province di Brindisi e di Taranto.