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La strada sommersa di Porto Cesareo

La strada sottomarina di Porto Cesareo: di che si tratta?

Le acque trasparenti di Porto Cesareo mostrano da sempre due file parallele di sassi apparentemente ordinati in modo da formare una sorta di strada sottomarina.

Dopo secoli, il mistero è stato finalmente svelato e quella che sembrava una strada delimitata da due cordoli formati da rocce perfettamente incastrate le une con le altre, sarebbe soltanto una particolarissima formazione rocciosa dettata dalla natura delle piattaforme calcaree.

La strada sottomarina di Porto Cesareo

Grandi rocce dalla superficie liscia e perfettamente ordinate, quasi come se fossero state messe lì appositamente, sono visibili sotto il pelo dell’acqua nella baia di Porto Cesareo. Una vera e propria via di comunicazione che sembra voler mettere in comunicazione lo Scoglio di Porto Cesareo con la dirimpettaia Isola dei Conigli.

A guardare la formazione dall’alto sembrerebbe non esserci alcun dubbio sull’origine antropica della struttura, che nel corso del tempo ha alimentato un buon numero di leggende e storie differenti. Una di queste, molto diffusa tra i pescatori, vorrebbe si trattasse della cosiddetta strada del sale, utilizzata per trasportare i carichi di sale dalla penisola della Strea fin sull’isola dei Conigli, per secoli impiegata come porto.

La spiegazione scientifica

Dopo le ipotesi avvicendatesi nel corso degli anni e la riscoperta del mistero ad opera di un portale salentino che si occupa di storia ed archeologia, a svelare l’arcano ci ha pensato il presidente dell’area marina di Porto Cesareo, Remi Calasso. Appassionato di scienza subacquea e storia del Salento, ha spiegato il perché della presenza di tali formazioni sui fondali di Porto Cesareo.

La mano dell’uomo non sarebbe mai arrivata fin lì, ma a creare quello che sembra un percorso, sarebbe stata la natura ed in particolare la roccia calcarea, che una volta emersa tende a spaccarsi in più punti. La geologia ha denominato questo particolarissimo fenomeno “beach rock“. Remi Calasso ha concluso invitando appassionati e curiosi a munirsi di maschera e pinne, al fine di osservare il fascino di questi fondali da un punto di vista privilegiato.

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