Scoperto a Porto Cesareo un vascello medievale
Grazie all’attiva collaborazione dei cittadini, ed alla particolare configurazione della costa ionica, le mareggiate invernali hanno consegnato al Salento un regalo natalizio che, seppur in leggero ritardo, ha saputo arricchire la storia di Porto Cesareo di un nuovo, interessante capitolo del suo passato.
Il comune in provincia di Lecce, infatti, s’è reso protagonista il 28 dicembre 2015 di un ritrovamento dall’incalcolabile valore storico e culturale: un vascello medievale risalente al XII-XIII secolo, arenatosi presso i fondali della cosiddetta Perla dello Ionio più di 7 secoli fa.
Il ritrovamento dell’imbarcazione è stato possibile grazie alle segnalazioni di un pescatore del luogo, Pasquale De Braco: l’uomo, navigando le acque dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, s’è accorto della presenza di alcune tavole di legno adagiate sul fondale e parzialmente coperte della sabbia. Dopo aver segnalato la scoperta alla Capitaneria di Porto, le autorità hanno effettuato una ricognizione che ha stupito tutti: l’imbarcazione, della lunghezza di circa 18 metri, s’è rivelata essere un vascello medievale. Pur non essendoci ancora certezza sull’esatta datazione della barca, il ritrovamento di alcuni reperti in ceramica e l’architettura del vascello hanno confermato che risale approssimativamente al XII secolo. A sostenerlo, l’archeologo Cristiano Alfonso e Rita Auriemma, membro del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Lecce.
Una teoria tra l’altro confermata dal Paul Arthur, professore di archeologia medievale presso l’Università di Lecce: secondo lo studioso, esisterebbe la possibilità che il vascello appartenesse alla flotta di Federico II, e che il sito del ritrovamento possa corrispondere all’ubicazione dell’antico insediamento di Cesarea Augusta, fondato proprio dall‘Imperatore del Sacro Romano Impero. Un’ipotesi affascinante che, qualora venisse confermata, aggiungerebbe una pagina importantissima alla storia di Porto Cesareo.
Il vascello verrà dunque inserito all’interno della Carta dei Beni Culturali della Puglia, in attesa di scoprire informazioni più precise sulla sua datazione. Nei prossimi mesi, inoltre, le autorità effettueranno degli scavi archeologici nella zona per individuare il misterioso carico dell’imbarcazione.